Letti in CAMERA presenta Edicola 518 e Metronimìe

Martedì 14 maggio, alle ore 18.30, nel Bookshop di CAMERA torna il ciclo di incontri dedicato all’editoria indipendente che, questa volta, propone un incontro con Edicola 518 e Metronimìe per indagare il rapporto tra parole e immagini.

Edicola 518, bookshop nato nel 2016 all’interno di un giornalaio storico di Perugia, propone una selezione di libri e magazine fotografici, di poesia, di fanzine e di autoproduzioni che lo rende un punto di riferimento per la diffusione dell’editoria contemporanea in Italia. Metronimìe – Festival di Poesia Performative nasce dall’incontro fra Atti Impuri Poetry Slam e Associazione Amalgama, due realtà torinesi attive nella realizzazione di eventi e progetti che ruotano attorno alla parola poetica, esplorando linguaggi e stili differenti nell’intreccio con le altre forme artistiche del contemporaneo.

 

Intervengono:
Antonio Brizioli, founder di Edicola 518
Alessandra Racca, Metronimìe
Giulia Ninotta, coordinatrice della rassegna

 

La partecipazione agli incontri è gratuita ma è consigliata la prenotazione.
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Letti in CAMERA presenta Shibboleth

Martedì 9 aprile, alle ore 18.30, nel Bookshop di CAMERA torna il nuovo ciclo di incontri dedicato all’editoria indipendente che, per il suo secondo incontro, ospita il collettivo editoriale Shibboleth.

Il collettivo editoriale Shibboleth  produce progetti finalizzati a un’educazione alternativa, basata più sull’immagine che sul testo, utilizzando la fanzine come supporto. Questi “quaderni visivi” nascono da progetti sociali con le comunità caratterizzate dall’uso di un linguaggio non convenzionale a causa di deficit cognitivi o da un accesso limitato all’istruzione legato a difficoltà socio-politiche. Emic Units, la prima pubblicazione realizzata, è una raccolta di 50 zines sulla migrazione delle idee, che emerge da una ricerca a lungo termine sulle possibilità espressive dell’immagine.

 

Intervengono:
Allegra Baggio Corradi, fondatrice di Shibboleth
Giulia Ninotta, coordinatrice della rassegna

 

La partecipazione agli incontri è gratuita ma è consigliata la prenotazione.
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Letti in CAMERA presenta Altremuse

Martedì 19 marzo, alle ore 18.30, nel Bookshop di CAMERA si darà inizio al nuovo ciclo di incontri dedicato all’editoria indipendente.
Le prime ospiti di Letti in CAMERA, sono Sofia Schubert e Edi Guerzoni, founder e co-founder di Altremuse, popolare pagina Instagram che, dopo tre anni di attività nell’universo online, diventa un magazine cartaceo, dedicando il primo numero della nuova veste editoriale “alle molte Antichità della storia dell’arte”.

Attraverso contributi eterogenei, di cui alcuni realizzati tramite intelligenza artificiale, la rivista si interroga sulla riattualizzazione dell’antico e sul ruolo che esso ha nella nostra contemporaneità, osservando come il concetto di tempo fluisca e si evolva secondo le stesse dinamiche della vita umana: si può recuperare l’antico attraverso alcune pratiche quotidiane come la scrittura, il cinema, la curatela, la performance e l’archivio? Aby Warburg diceva che “Ogni epoca ha la rinascita dell’Antichità che si merita”: che antico ci meritiamo oggi? La fotografia che ruolo ha in questo processo?

 

Intervengono:
Edi Guerzoni, co-founder e co-editor in chief Altremuse
Sofia Schubert, founder e co-editor in chief Altremuse
Giulia Ninotta, coordinatrice della rassegna

 

La partecipazione agli incontri è gratuita ma è consigliata la prenotazione.
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Proiezione del film “Terra di Spagna”

Diretto dal regista americano Joris Ivens, con la straordinaria partecipazione di Ernest Hemingway come autore e voce narrante, Terra di Spagna (The Spanish Earth, Stati Uniti, 1937, 52’), racconta la guerra civile spagnola e il suo impatto sulla vita di una comunità contadina.
Nei volti dei protagonisti e nei paesaggi riconosciamo le figure e le atmosfere delle fotografie di Robert Capa e Gerda Taro. Il conflitto spagnolo è il teatro dei loro scatti più noti ma, tragicamente, anche la circostanza della morte della fotografa, avvenuta in seguito a un incidente durante una precipitosa ritirata a Brunete. Come Capa e Taro, anche il regista Joris Ivens decide di andare in Spagna per testimoniare e documentare il conflitto tra repubblicani e fascisti. Dopo una prima tappa a Madrid assediata dai franchisti, Ivens si reca a Parigi dove conosce Ernest Hemingway, inviato speciale della North American News Alliance. Il testo scritto da Hemingway a commento delle immagini ha contribuito al successo del film, facendo conoscere a livello internazionale la cruda realtà della guerra spagnola.

La proiezione è in collaborazione con AIACE Torino e ANCR – Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza.

 

Intervengono:
Enrico Verra, coordinatore Aiace Torino
Walter Guadagnini, direttore artistico di CAMERA e co-curatore della mostra

 

Ingresso 3,00€
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Proiezione del film “La valigia messicana”

Il documentario The Mexican Suitcase (La valigia messicana) di Trisha Ziff (Berlino-Messico, 2011, 86’) è la storia del viaggio di un’importante valigia contenente preziosi rullini fotografici – realizzati da Robert Capa, Gerda Taro e David Seymour.  La vicenda di questa valigia ha i tratti di un vero giallo internazionale: scomparsa in Francia alla fine degli anni Trenta, riappare incredibilmente in Messico alla fine degli anni Novanta.

Non si tratta in realtà di una valigia vera e propria, ma di tre scatole di cartone – probabilmente un tempo custodite in una valigia – contenenti 126 rullini, per più di 4.500 negativi.

I ritrovamenti di questi materiali sono fondamentali per ricostruire le vicende di quegli anni, durante i quali Capa, Taro e Seymour lavoravano spesso fianco a fianco e non sempre firmavano le  loro immagini. Dopo lunghe trattative con i proprietari messicani, nel 2007 avviene l’acquisizione delle scatole da parte dell’International Center of Photography di New York, fondato nel 1974 da Cornell Capa, fratello di Robert. A partire da questo momento gli studiosi dell’ICP hanno analizzato i negativi della valigia messicana, effettuando un prezioso lavoro di riattribuzione di diverse fotografie che erroneamente si pensava fossero state realizzate da Robert Capa e invece erano opera di Gerda Taro.

 

Interviene:
Monica Poggi, curatrice di CAMERA e co-curatrice della mostra

 

Ingresso 3,00€
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Il coraggio delle immagini. Incontro con Susan Meiselas

Membro dal 1976 dell’agenzia Magnum Photos, di cui oggi è Presidente, Susan Meiselas ha vinto nel 1978, con il progetto Nicaragua, la Robert Capa Gold Medal, premio assegnato a reportage fotografici per realizzare i quali siano stati necessari eccezionali doti di coraggio e intraprendenza. Nei suoi lavori ha affrontato una vasta gamma di temi, dalle problematiche dei diritti umani, alla prostituzione, dalla violenza domestica ai conflitti in Nicaragua, Kurdistan e Palestina. Tra i suoi riconoscimenti più importanti anche l’Hasselblad Award, il Premio Maria Moors Cabot e il Guggenheim Fellowship.

L’incontro del 24 aprile ci interrogherà, grazie al confronto con una delle figure più influenti del fotogiornalismo contemporaneo, su quale ruolo abbia oggi la fotografia nel sensibilizzare l’osservatore di fronte alle condizioni di vita nelle realtà più emarginate del nostro pianeta.

 

Intervengono:
Susan Meiselas, fotografa
Walter Guadagnini, direttore artistico di CAMERA

 

Ingresso 3,00€
Per prenotare, clicca qui.

Il racconto della guerra dagli anni Trenta ad oggi

A partire dalla nascita del fotogiornalismo e alla sua diffusione internazionale all’inizio del Novecento, fino al protagonismo dell’intelligenza artificiale all’interno del settore dell’informazione, l’incontro del 18 aprile analizzerà la fotografia di guerra a partire dalle trasformazioni sociali, tecnologiche e stilistiche che l’hanno coinvolta negli ultimi decenni.

Partendo dalla Guerra civile spagnola – evento fotografato da Robert Capa e Gerda Taro – per arrivare fino ai giorni nostri, verranno indagate le strategie narrative messe in atto da un linguaggio che gioca tuttora un ruolo centrale nel racconto del reale.

 

Intervengono:
Walter Guadagnini, direttore artistico di CAMERA e co-curatore della mostra
Monica Poggi, curatrice di CAMERA e co-curatrice della mostra

 

L’incontro è ad ingresso gratuito ed è parte del programma di Biennale Tecnologia.

Diari di guerra. Incontro con Gabriele Micalizzi

Nel solco della straordinaria vicenda umana e professionale di Robert Capa e Gerda Taro il fotoreporter Gabriele Micalizzi, giovedì 14 marzo, incontrerà il pubblico di CAMERA per raccontare cosa voglia dire oggi essere fotoreporter di guerra.

Sopravvissuto nel 2019 a un grave incidente a Baghuz, in Siria, Gabriele Micalizzi, tra i fondatori del collettivo Cesura, è stato testimone in prima linea dei grandi conflitti della nostra epoca: dall’Afghanistan alla rivoluzione delle camicie rosse in Thailandia, dalla primavera araba alla Libia, dall’Iraq alla Siria, dall’Ucraina alla Palestina.

 

Intervengono:
Gabriele Micalizzi, fotoreporter
Monica Poggi, curatrice di CAMERA e co-curatrice della mostra Robert Capa e Gerda Taro

 

Ingresso 3,00€
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Lo sguardo oltre il confine. Incontro con Francesca Mannocchi

Giovedì 21 marzo, CAMERA è lieta di ospitare nuovamente Francesca Mannocchi: reporter di guerra, giornalista e scrittrice che si occupa di migrazioni e conflitti, collabora con testate italiane e internazionali. Ha realizzato reportage in molti paesi, tra cui Siria, Iraq, Palestina, Libia, Afghanistan, Ucraina, Yemen, è oggi inviata sul fronte palestinese.

Il dialogo tra Monica Poggi, curatrice della mostra Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l’amore, la guerra, e Francesca Mannocchi intende approfondire il ruolo del giornalista nel racconto della realtà, della ricerca della verità e del rapporto tra l’informazione e l’immagine creando un trait d’union con il lavoro svolto dai fotoreporter protagonisti della mostra durante la guerra di Spagna negli anni Trenta del Novecento.

 

Intervengono:
Francesca Mannocchi, giornalista
Monica Poggi, curatrice di CAMERA e co-curatrice della mostra Robert Capa e Gerda Taro

 

Ingresso 3,00€
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Storie di uomini, donne, montagne, mare. Incontro con Michele Pellegrino in dialogo con Mario Calabresi e Barbara Bergaglio

Nato nel 1934 sotto le Alpi, a Chiusa di Pesio, Michele Pellegrino è il fotografo della montagna, dei suoi paesaggi e delle sue genti. Un mondo che oggi – tra cambiamento climatico e spopolamento – sta cambiando rapidamente, come racconta lo stesso fotografo: «Il mio tempo sta finendo ma anche quello dei paesaggi che ho conosciuto. Mi ricordo che andavo in montagna e c’era tanta di quella neve che ci si perdeva dentro, oggi è pochissima e d’estate è una pietraia che frana. Non riconosco più il paesaggio con cui sono cresciuto».

Durante l’incontro, insieme a Mario Calabresi e Barbara Bergaglio, si ripercorrerà la sua vita e il suo percorso creativo: la fatica del lavoro nei campi, l’esperienza dell’occupazione nazifascista, l’incontro con la fotografia e i tanti progetti con cui ha ritratto e raccontato la sua terra. Ma anche il mare: «Ho imparato a nuotare a settant’anni, prima avevo il terrore dell’acqua. Quando l’ho superato ho cominciato a fotografare il mare».

 

Intervengono:
Michele Pellegrino, fotografo
Mario Calabresi, giornalista
Barbara Bergaglio, responsabile Archivi di CAMERA e curatrice della mostra

 

Ingresso 3,00€
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