Boris Mikhailov: Ukraine
1 ottobre 2015 – 10 gennaio 2016
Boris Mikhailov: Ukraine è una mostra retrospettiva che esplora l’intera carriera dell’artista di Kharkiv, dai difficili esordi alla fine degli anni Sessanta fino alla produzione più recente.
Con oltre 300 opere e una selezione di pubblicazioni e altri elementi, non si tratta soltanto di una delle più ampie mostre mai realizzate su Boris Mikhailov, ma anche della prima declinata attorno a un tema fondamentale della sua ricerca artistica: l’Ucraina, terra d’origine dell’autore.
Il percorso della mostra si sviluppa secondo tre assi principali: gli ultimi cinquant’anni di storia dell’Ucraina dalla nascita dell’Unione Sovietica alle più recenti rivoluzioni, al centro dell’attualità e terreno cruciale per gli equilibri politici ed economici mondiali; la carriera artistica di Mikhailov, caratterizzata da continue sperimentazioni sul linguaggio fotografico; infine il modo in cui il tema dell’Ucraina è stato progressivamente integrato nell’opera di Mikhailov, passando dalla documentazione alla ricostruzione, dalla teatralizzazione alla diaristica, dalla narrazione all’antinarrazione.
Ukraine presenta nove serie, ciascuna rappresentativa di un passaggio chiave nell’articolazione dei temi della mostra: Superimpositions (1968–75), Black Archive (1968–79), Red Series (1968–75), Luriki (1976–81), Crimean Snobbism (1981), At Dusk (1993), Case History (1997–98), Tea Coffee Cappuccino (2000–10) e The Theater of War (2013).
Le immagini di Mikhailov consentono di ripercorrere la vita e l’opera di una delle figure più interessanti della storia dell’arte contemporanea, ma anche di immergersi in una visione alternativa e personale di un’intera storiografia nazionale.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione co-edita da CAMERA e Walther König, ma non si tratta di un catalogo. Il libro è infatti dedicato a una selezione di oltre 500 fotografie raccolte da Mikhailov nel corso degli anni, costitutive di una sorta di diario personale. Un saggio sul tema centrale della mostra – le continue riflessioni dell’autore ucraino sulla propria patria – è associato a immagini differenti, come se il libro non fosse altro che la stanza finale di questo percorso, che il visitatore può esplorare privatamente una volta conclusa la visita.
Boris Mikhailov
Boris Mikhailov è un fotografo ucraino. Durante il regime Sovietico, mentre lavora come ingegnere in una fabbrica di Kharkiv, si dedica alla passione per la fotografia, con le prime esposizioni risalenti agli anni Sessanta. Dopo che gli agenti del KGB scoprono alcuni scatti di nudo della moglie, viene accusato di distribuire pornografia e viene costretto ad allontanarsi dal posto di lavoro. Forzato a sopravvivere con occupazioni saltuarie, riserva il tempo che gli rimane per portare avanti la sua ricerca. Nelle sue serie fotografiche, Mikhailov approfondisce diversi temi sociali, facendo uso di esempi concreti per mostrare lo stato in cui verte la società e i cambiamenti provocati dalla perestroika. Negli anni Novanta Mikhailov comincia a esporre in Occidente e riceve presto l’attenzione della comunità artistica internazionale. Le maggiori istituzioni degli Stati Uniti e dell’Europa hanno ospitato le sue mostre personali, e le sue opere sono conservate nelle collezioni del Metropolitan Museum e del MoMA (New York); del SFMoMA (San Francisco), del Victoria & Albert Museum (Londra).