Gli artisti selezionati 2020
CAMERA è lieta di annunciare i cinque artisti emergenti per l’edizione 2020 di FUTURES.
Marina Caneve (Belluno, 1988)
Dopo aver studiato fotografia al KABK Royal Academy of Arts Den Haag (NL) (2017) e Architettura allo IUAV di Venezia (2013), Caneve sperimenta l’utilizzo della fotografia come strumento di osservazione autonomo all’interno di un processo di ricerca interdisciplinare. Con il progetto Are they Rocks or Clouds? ha vinto il Premio Giovane Fotografia Italiana a Fotografia Europea – Reggio Emilia (2018) e il Photobook Dummy Award a Cortona On The Move (2018). Il libro è stato pubblicato da Fw:books e OTM (2019). È tra i vincitori del bando Atlante Architettura Italiana promosso dal MUFOCO e dal MiBAC (2019). Nello stesso anno è tra i selezionati del bando iAlp promosso dal Museo Nazionale della Montagna (Torino), per cui ha realizzato un progetto inedito che è entrato a far parte della collezione del Museo. Nel 2018 è stata invitata a prendere parte alla residenza d’artista Docking Station (Amsterdam) per sviluppare “Bridges are Beautiful”, una ricerca ancora in corso sulla libertà di movimento in Europa. Nello stesso anno le è stato commissionato un progetto per la nona edizione di Cavallino Treporti Fotografia. Il progetto, con un testo in sei brevi capitoli di Taco Hidde Bakker, è stato pubblicato nel catalogo “The Shape of Water Vanishes in Water”, A+Mbookstore edizioni (2018). Dal 2019 è anche docente al Master IUAV in Photography (Università IUAV, Venezia).
Camilla Ferrari (Milano, 1992)
Laureata in Comunicazione, ha studiato fotografia all’Istituto Italiano di Fotografia di Milano. La ricerca multimediale di Ferrari mescola immagini fisse e in movimento per analizzare la relazione emotiva e fisica tra gli esseri umani e l’ambiente circostante, riflettendo sulla percezione e sul potere del silenzio.
Il suo lavoro è stato pubblicato su National Geographic, NPR, US News, The Culture Trip, CNN, 6Mois, InsideOver ed Elle Decor Italia, tra gli altri. È membro di Women Photograph. Nel 2020 è nominata per la Joop Swart Masterclass del World Press Photo, nel 2019 è selezionata da PDN come una dei trenta talenti emergenti a livello mondiale e da Artsy “20 Rising Female Photojournalists”. Nel 2018 ha frequentato la Nikon NOOR Masterclass a Torino, il Canon Student Development Programme a Visa Pour l’Image ed è stata finalista per il WMA Hong Kong Commission Grant.
Camillo Pasquarelli (Roma, 1988)
Interessato a progetti di lungo termine attraverso la combinazione dell’approccio antropologico e del mezzo fotografico, negli ultimi cinque anni Pasquarelli ha lavorato a lungo nella valle del Kashmir (India), dapprima documentando il conflitto politico tra la popolazione e l’amministrazione indiana, e successivamente cercando di esplorare un approccio più personale e onirico alla questione. Selezionato per il FOAM Talent (2020), Pasquarelli è stato premiato nella Shortlist al PH Museum Grant, come Miglior talento emergente alla Gomma Grant, e ha ricevuto il Grant Student della Alexia Foundation, e il premio LensCulture B&W, e poi ancora è entrato nella Shortlist Unseen Dummy Award. Le sue fotografie sono state presentate in numerose mostre in Europa, USA, Asia, Oceania e pubblicate su Time, Der Spiegel, Polka, National Geographic, Internazionale, BuzzFeed, Mashable, Vanity Fair e molte altre pubblicazioni internazionali.
Giovanna Petrocchi (Roma, 1988)
Fotografa italiana con base a Londra, Petrocchi si è laureata al London College of Communication con una laurea in Fotografia (2015) e ha recentemente completato il suo Master in Visual Arts presso il Camberwell College of Arts di Londra.
Nel 2017 è stata selezionata come vincitrice del Lens Culture Emerging Talent Award e nel 2019 ha esposto il suo ultimo lavoro alla The Photographers’ Gallery come parte del programma di mentoring TPG New Talent. Di recente ha partecipato alla mostra collettiva “With Monochrome Eyes” alla Borough Road Gallery di Londra. Combinando fotografie personali con immagini di archivio e collage con processi di stampa 3d, Petrocchi crea paesaggi immaginari ispirati a dipinti surrealisti, realtà virtuali e culture antiche. Prendendo spunto da collezioni museali e catalogazioni di arte antica, Petrocchi popola questi scenari con una sua personale collezione di manufatti surreali. La fruizione dell’oggetto antico è quindi deliberatamente distorta. Una caratteristica ricorrente nel suo lavoro è la giustapposizione di scenari futuristici e primordiali e la mescolanza di elementi storici e immaginari.
Marco Schiavone (Torino, 1990)
Dopo aver studiato grafica all’Accademia di belle Arti di Cuneo, nel 2015 è tra i fondatori di Spaziobuonasera, artist-run space a Torino. La sua ricerca artistica si concentra sullo studio dell’immagine e delle conseguenze cognitive del suo ricordo. Tale analisi sul valore del mezzo e del linguaggio fotografico lo porta a sperimentare un processo di lavoro diversificato: raccoglie e archivia metodicamente scatti a soggetti di natura architettonica e paesaggistica, che traduce in installazioni site-specific realizzate all’interno degli spazi espositivi. Interviene con sculture e installazione di grande formato, spesso realizzate con materie prime che caratterizzano i luoghi, che poi vengono ri-fotografate e smontate per lasciare posto solo all’immagine. Una sperimentazione che coniuga staged-photography e, contestualmente, indaga la tridimensionalità dell’immagine per riflettere sulla sua assenza e le potenzialità della rappresentazione. Nel 2019 è stato finalista nella sezione Fotografia al premio annuale di Fondazione Francesco Fabbri.