Gli artisti selezionati 2021
CAMERA è lieta di annunciare i cinque artisti emergenti per l’edizione 2021 di FUTURES.
Eleonora Agostini (Mirano-VE, 1991) è un’artista che lavora tra Londra e Venezia. Laureata in Fotografia all’Istituto Europeo di Design di Milano (2013) e al Royal College of Art di Londra (2018), la sua pratica include fotografia, performance e scultura ed è guidata dall’interesse per la riconsiderazione e la ridefinizione del quotidiano. Attraverso lo studio di strutture fisiche o psicologiche, si propone di indagare le modalità di costruzione dell’esperienza umana. È interessata a trovare fratture e incongruenze all’interno delle regole e convenzioni sociali, oltre che degli spazi abitati. È stata tra gli artisti selezionati a Bloomberg New Contemporaries (2019). Il suo lavoro è stato esposto internazionalmente in spazi quali L21 Gallery (Palma, 2020), Borough Road Gallery (Londra, 2020), Leeds Art Gallery e South London Gallery (2019/2020), MAR (Ravenna, 2019), Format Festival (Derby, 2019) e il Premio Fabbri (Pieve di Soligo, 2018). Il suo progetto A Blurry Aftertaste è nella collezione di The Government Art Collection ed è stato pubblicato, come libro, in Paper Journal Annual 2019.
Matteo de Mayda (Treviso, 1984) è un fotografo di base a Venezia, rappresentato dall’agenzia Contrasto. Formatosi come autodidatta, la sua ricerca visiva è incentrata sul reportage e sul ritratto, relativamente a fenomeni connessi all’ambito sociale e ambientale, all’analisi delle rispettive cause e alle conseguenze correlate. Ha partecipato a diverse mostre in Italia e all’estero, esponendo le sue opere alle Nazioni Unite (Ginevra, 2013), Biennale di Architettura di Venezia (Venezia, 2016) e Head On Photo Festival (Sidney, 2020). Nel 2019 ha pubblicato “Era Mare”, un libro dedicato al fenomeno dell’alta marea a Venezia e dell’impatto su territorio e comunità, il cui ricavato è andato totalmente in beneficienza ai commercianti della città. Premiato tra i vincitori del bando “REFOCUS” del MIBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il suo lavoro su Covid-19. Selezionato dalla rivista ARTRIBUNE come miglior giovane fotografo italiano del 2020. Le sue immagini sono state pubblicate su The New York Times, The Guardian, The Washington Post, British Journal of Photography, Internazionale, 6Mois, The Wall Street Journal, Financial Times, Vogue e Vice.
Leonardo Magrelli (Roma, 1989), vive e lavora a Roma. Dopo gli studi in Architettura e Design a La Sapienza di Roma e, poi, in Storia dell’Arte, inizia a lavorare come graphic designer nel campo dell’editoria. L’approccio aperto alla manipolazione e al riuso delle immagini e la forte attenzione alla progettualità e alla ricerca sono caratteristiche che influenzeranno la sua pratica anche dopo il suo avvicinamento artistico alla fotografia. Da allora elabora un percorso personale che muove dalla consapevolezza della natura ibrida e ambigua delle immagini, oscillando e mescolando spesso un registro più prettamente concettuale con uno più descrittivo e documentario. Alla sua ricerca personale, affianca la collaborazione con il collettivo Vaste Programme, che fonda con Giulia Vigna e Alessandro Tini nel 2017, per dedicarsi a sperimentazioni più aperte ai campi dell’installazione e dei new media. Il suo lavoro è stato esposto in Italia e all’estero, tra gli altri, presso Magazzino (Roma, 2021), Giovane Fotografia Italiana (Reggio Emilia, 2020-21), Photo Open Up (Padova, 2020), Unseen Dummy Award (Amsterdam, 2019), Premio Fabbri (Pieve di Soligo, 2019), Odessa Photo Days (2019), Head On Photo Festival (Sydney, 2018), MoPLA (Los Angeles, 2017). Nel 2021 ha pubblicato il suo primo libro “West of Here”, con la casa editrice statunitense Yoffy Press.
Giulia Parlato (Palermo, 1993) è un’artista che vive e lavora tra Londra e Palermo. Laureata in fotografia al London College of Communication (2016) e al Royal College of Arts (2019). La sua pratica analizza l’uso storico delle immagini come documento di verità, in particolare nei suoi usi scientifici e forensi, e sfida questo linguaggio, creando un nuovo spazio in cui si svolge una messa in scena. Lo stato malinconico e frustrante causato dall’impossibilità umana di comprendere il passato costituisce il fondamento del suo lavoro, attraverso il quale approfondisce storie, miti e patrimonio culturale, usando fotografia e video. Il suo lavoro è stato premiato con il BJP International Photography Award (2021), L’ Innovate Grant (2020), Il Camera Work Award (2020) ed il Carte Blanche Éstudiants Award. Espone in mostre collettive e personali tra cui Podbielski Contemporary Gallery (Milano, 2021), Photo London Fair (Londra, 2020), Photo Fringe (Brighton, 2020), Palazzo Rasponi 2 (Ravenna, 2020), Photo Open Up (Padova, 2020), Paris Photo (Paris 2019), Soft Power Palace Festival (Stuttgart, 2018). Talks e lavori le sono stati commissionati da Paris Photo, The Photographers ‘Gallery, Cambridge School of Visual & Performing Arts e Art Licks. È membro fondatore di Ardesia Projects, piattaforma curatoriale dedicata alla fotografia contemporanea, e del Collettivo Carte Blanche. Le sue opere sono custodite in collezioni pubbliche e private.
Silvia Rosi (Scandiano, 1992) è un’artista che vive e lavora tra Londra e Modena. Laureata in Fotografia al London College of Communication (2016). Il suo lavoro ripercorre la propria storia personale, attingendo all’eredità togolese della sua famiglia e all’idea delle origini. Il tema viene esplorato attraverso autoritratti in cui interpreta i genitori, raccontando la loro esperienza di migrazione dal Togo all’Italia. Le sue immagini sono informate dalla tradizione dei ritratti in studio dell’Africa occidentale. Il suo lavoro è stato pubblicato, tra gli altri, da Foam e British Journal of Photography e selezionato per residenze internazionali quali YGBI Research Residency (Firenze, 2021) e Thread Cultural Center and Residency (Sinthian, 2020). I suoi ritratti sono stati premiati con il Jerwood/Photoworks Awards e con il Lens Culture Portrait Award (2020) e sono stati inclusi nel progetto del British Journal of Photography, Portrait of Britain (2020). Il suo lavoro è stato esposto in mostre tra cui International Image Festival (Getxo, 2020) e all’Athens Photo Festival (2020). Ha ricevuto commissioni editoriali da Financial Times, Wallpaper e New Yorker e da Jerwood Arts/Photoworks, Southbank Center, Autograph ABP.