Gli artisti selezionati 2024

CAMERA è lieta di annunciare i nomi dei cinque artisti selezionati sul territorio italiano del programma europeo FUTURES.

Le artiste e gli artisti che parteciperanno alla settima annualità sono stati individuati da Walter Guadagnini, direttore artistico di CAMERA, e da Giangavino Pazzola, curatore associato del centro e coordinatore del programma. Al fine di compiere una mappatura esaustiva e  individuare le esperienze maggiormente significative e innovative nel contesto italiano, per la prima volta nella storia del progetto CAMERA ha deciso di chiedere di segnalare una lista di proposte a tre esperti del settore, la curatrice e fondatrice di Leporello photobooks, Chiara Capodici, l’editore Tommaso Parrillo, fondatore di Witty Books, e Giulia Pollicita, ricercatrice e curatrice della Fondazione Morra Greco: queste candidature si sono aggiunte a quelle già individuate  durante l’anno dall’istituzione torinese.

Anna Adamo (Sesto San Giovanni, 1991)
Studia all’Accademia di Belle Arti a Monza, dove consolida un rapporto viscerale con la fotografia, iniziato a 14 anni con i primi ritratti alla madre – soggetto poi ricorrente nella sua ricerca. Nel 2008 viene selezionata da Alex Majoli (Magnum) per un internship a Cesura, esperienza che ripeterà negli anni a venire da Magnum Photos (2016). L’immaginario che sviluppa nei progetti di medio e lungo termine è radicato nello scenario underground, con particolare riferimento alla musica punk/hardcore e all’etica del DIY, con osservazioni etnografiche delle sottoculture che lo abitano, della presenza dell’essere umano, delle dinamiche di gruppo e delle relazioni più o meno intime che ne derivano. I suoi progetti sono stati esposti in festival e spazi d’arte sia Italia che all’estero come, per esempio, al Design Museum di Londra (2021) e ai Cantieri Culturali Zisa, Palermo (2018).

Giorgio di Noto (Roma, 1990)
Durante gli studi di Filosofia a La Sapienza di Roma, sviluppa una ricerca sui materiali fotografici e sul rapporto tra linguaggi visivi e processi di stampa che rafforza anche con percorsi formativi quali Reflexion e Joop Swart Masterclass. Nel 2012 vince il Premio Pesaresi con “The Arab Revolt”, progetto menzionato in The Photobook. A History Vol. III di M. Parr e G. Badger, e poi acquisito dal MET – Metropolitan Museum of Art di New York. Nel 2017 pubblica The Iceberg per Edition Patrick Frey, ricevendo una menzione al Rencontres d’Arles-Book Award (2018) e una nomina al Prix Bob Calle du livre d’artiste. I suoi progetti sono stato esposti in diversi festival e mostre personali e collettive quali il MACRO di Roma (2021), Fotografia Europea a Reggio Emilia (2017), Triennale der Photographie di Amburgo e Unseen Amsterdam (2015). Insegna Fotografia e Storia e tecnica dei procedimenti di stampa alla RUFA – Rome University of Fine Arts.

Giulia Vanelli (Livorno, 1996)
Studia alla Libera Accademia di Belle Arti di Firenze, dopo aver trascorso un periodo di formazione alla Stephen F. Austin University, in Texas. Nel 2020 è stata selezionata per la residenza artistica a Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton. Il suo lavoro esplora le idee di memoria e di identità nella fotografia, sviluppando un immaginario guidato da un approccio evocativo. Utilizza i simboli come legame causale tra visibile e invisibile, catturando gli aspetti più enigmatici e nascosti della realtà. Segnalata dal British Journal of Photography tra i quindici fotografi emergenti più promettenti (2023), il suo lavoro è stato esposto a Fotografia Europea a Reggio Emilia (2021), alla Galerie Joseph Le Palais di Parigi (2022) e 1014 Gallery (Londra, 2022). Nel 2024 pubblica The Season con Witty Books.

Ivo Sekulovski (Ohrid, Macedonia del Nord, 1992)
Si laurea in Fotografia allo IED di Milano. I suoi progetti mettono in discussione le nozioni di cultura, territorio e identità, affrontando al contempo le idee di teatro dell’assurdo e dell’ambiguità, spesso alterando la funzione degli oggetti e il loro scopo. La sua opera si colloca tra i regni della fotografia documentaria e di quella inscenata, dei fatti e della finzione, del reale e del virtuale, attraverso gli allestimenti scenografici da lui realizzati e l’uso di pratiche di ricombinazione e di appropriazione fino all’utilizzo di immagini 3D, mentre la sua produzione finale rimane prevalentemente fotografica. Ha esposto i suoi progetti in diverse sedi e spazi d’arte come Marseille Paradise (2019). Nel 2023 pubblica con Art Paper il suo ultimo progetto Down the Jade Mountain. Dal 2019 insegna Teoria, pratica e dialoghi visivi nella fotografia contemporanea allo IED di Milano.

Lucrezia Zanardi (Bologna, 1994)
Ph.D researcher presso la Dortmund University of Applied Sciences and Arts e la Radboud University Nijmegen. Ha studiato Arti Multimediali alla IUAV di Venezia e all’Università di Arti e Design di Karlsruhe, conseguendo poi un Master in Photography and Photographic Studies presso la Dortmund University of Applied Sciences and Arts (2020). Nei suoi lavori indaga la percezione individuale e collettiva e le pratiche mnemoniche nella ricerca archivistica. La materialità della fotografia e le sensazioni tattili che ne derivano sono essenziali per l’elaborazione della sua pratica, che prende forma in opere presentate come installazione. Ha partecipato a diversi progetti di gruppo e mostre in Italia, Germania, Franciae Paesi Bassi. Borsista della Studienstiftung des deutschen Volkes, nel 2022 è stata selezionata per Plat(t)form al Fotomuseum Winterthur. Co-fondatrice della Non-Profit Etty Hillesum Huis Middelburg (2020).