© Marco Schiavone, Volume Doppio 3, 2020

Intervista a Marco Schiavone

La ricerca artistica di Marco Schiavone si concentra sullo studio dell’immagine e delle conseguenze cognitive del suo ricordo.
Di seguito, ci racconta i suoi progetti, le sue aspirazioni:

 

Puoi raccontarci qualcosa delle tue ispirazioni? Su quali temi lavori più spesso?
La mia pratica si sviluppa su due diversi aspetti: la costruzione dell’immagine per mezzo della scultura, e la catalogazione e archiviazione delle fotografie che colgo in ambienti accuratamente scelti, dove torno più volte sulla scena. Due approcci che si formalizzano sempre con lo strumento fotografico.

 

© Marco Schiavone, “Uno spazio banale e inutile che come tanti non avrebbe davvero nessuna ragione di esistere”, 2019


 

Come vedi la tua relazione con il medium? Come usi la fotografia per esprimere il tuo lavoro artistico?
Spesso per costruire la scena mi ritrovo a lavorare con la materia prima che proviene direttamente dalla roccia e la materia locale dove sto lavorando. Questo è sempre formalizzato con un’immagine fotografica, digitale o analogica a seconda del processo di lavoro e le sue tempistiche. Il completamento di una mia opera si basa sul calcolo e la precisione della stessa.

 

© Marco Schiavone, Volume Doppio 3, 2020


 

Hai qualche progetto in corso (o più recente) che vorresti condividere con noi?
Sto lavorando al Volume doppio 04 e sarà pronto a breve. Qualche tempo fa (pre-lockdown), ho avviato una nuova ricerca sui massi erratici e le incisioni rupestri nel territorio piemontese, attivando questi reperti con azioni “scultoree” e andando a disegnare con la luce l’immagine fotografica. Questo progetto non ha ancora un nome e penso che mi impegnerà ancora per molto tempo per la complessità logistica e di informazioni, riguardo questi siti archeologici nascosti tra le rocce.

 

© Marco Schiavone, Volume doppio 4, 2020


 

Abbiamo dovuto affrontare molte sfide quest’anno. Come vedi questo momento per l’arte? Sta cambiando la tua pratica?
La mia pratica cambia sempre, o meglio, si evolve. In questo momento ho rallentato la produzione a favore della ricerca e della progettazione.

 

Cosa ti aspetti da questa esperienza come talent di Futures?
Di vedere cose bellissime.

 

Intervista realizzata da FUTURES PHOTOGRAPHY

Link a interviste/extra:

 

Marco Schiavone (Torino, 1990)
Dopo aver studiato grafica all’Accademia di belle Arti di Cuneo, nel 2015 è tra i fondatori di Spaziobuonasera, artist-run space a Torino. La sua ricerca artistica si concentra sullo studio dell’immagine e delle conseguenze cognitive del suo ricordo. Tale analisi sul valore del mezzo e del linguaggio fotografico lo porta a sperimentare un processo di lavoro diversificato: raccoglie e archivia metodicamente scatti a soggetti di natura architettonica e paesaggistica, che traduce in installazioni site-specific realizzate all’interno degli spazi espositivi. Interviene con sculture e installazione di grande formato, spesso realizzate con materie prime che caratterizzano i luoghi, che poi vengono ri-fotografate e smontate per lasciare posto solo all’immagine. Una sperimentazione che coniuga staged-photography e, contestualmente, indaga la tridimensionalità dell’immagine per riflettere sulla sua assenza e le potenzialità della rappresentazione.