I maestri della fotografia francese del Novecento: André Kertész, Henri Cartier-Bresson, Brassaï, Robert Doisneau
I Giovedì in CAMERA | 30 novembre 2023, ore 18.30
André Kertész, Henri Cartier-Bresson, Brassaï, Robert Doisneau sono alcuni dei principali fotografi della storia della fotografia francese del Novecento e non solo. Ed è su di loro, sulle loro vite e le loro opere, che si focalizzerà l’appuntamento in programma giovedì 30 novembre alle ore 18.30 tenuto dal direttore artistico di CAMERA Walter Guadagnini.
All’inizio degli anni Venti del Novecento, Parigi è l’indiscussa capitale mondiale della cultura. Da tutta Europa e da tutto il mondo artisti, intellettuali, letterati si spostano nella Ville Lumière, perché è lì che tutto accade. Da Picasso a Man Ray, da Mondrian a Ėjzenštejn, la capitale francese ribolle di idee, di novità, di opere e di eventi. Il mondo della fotografia non si sottrae a questo fascino, anzi: a Parigi la fotografia è nata e da lì si è diffusa in tutto il mondo, alcune delle più grandi riviste illustrate vengono pubblicate in Francia e il mondo delle avanguardie artistiche guarda con grande favore e attenzione a questo giovane mezzo di espressione.
In quel crogiuolo, arriva dall’Ungheria nel 1925 un giovane fotografo, André Kertész, pressoché sconosciuto, che in breve tempo si fa notare per la sua capacità di vedere la poesia nascosta nelle cose del quotidiano, e per la sua capacità di raccontare la città attraverso la macchina fotografica. Comincia così una stagione nuova nella rappresentazione di Parigi, una stagione d’oro, che durerà almeno sino a dopo la Seconda guerra mondiale. Kertész abbandonerà la capitale nel 1936, ma passerà il testimone a un giovane molto colto e molto determinato, destinato a diventare il mito per eccellenza della fotografia del Novecento, Henri Cartier-Bresson. Anche lui, come Kertész – di cui riconosce la maestria affermando “Tutto quello che abbiamo fatto, o che abbiamo intenzione di fare, Kertész lo ha fatto prima” – si muove nelle strade della città armato di una piccola macchina fotografica istantanea – la grande, rivoluzionaria scoperta di questi anni – e coglie quelli che più avanti chiamerà gli attimi decisivi nello scorrere della vita quotidiana. Ma vicino a Kertész si forma anche un altro fotografo al quale Kertész insegna a fotografare di notte, anch’egli parte integrante di questa storia, il narratore della Parigi notturna, misteriosa, inquietante e divertente: anche lui viene dall’Est Europa, e cambia il suo nome in Brassaï. Diventerà amico di Picasso, amato dai surrealisti, e le sue visioni della città appena illuminata dalle luci artificiali sono entrate nella storia e nell’immaginario collettiva. Poi, la guerra, gli esili, la nuova vita dopo la tragedia e ancora un fotografo con una macchina portatile in mano, che davanti all’Hotel de Ville scatta l’icona dell’amore e della felicità, legando per sempre il suo nome a quel bacio: è Robert Doisneau, e il mito della fotografia francese e di Parigi hanno trovato il loro ultimo, grande interprete.
Ingresso 3,00€
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