Le Meraviglie d’Italia
Venerdì 15 maggio 2015
In occasione del XXVIII Salone Internazionale del Libro di Torino, CAMERA racconta Le Meraviglie d’Italia attraverso l’incontro di due autori della scena della fotografia italiana: Vincenzo Castella e Francesco Jodice, moderati da Francesco Zanot (Curatore di CAMERA). Fortemente distinti per intenti e scelte formali, sono sguardi che nel corso degli anni hanno trovato nel paesaggio italiano lo scenario ideale per la costruzione del proprio linguaggio, in continuità con una lunga tradizione che vede la fotografia come strumento privilegiato per l’osservazione, la comprensione e la rappresentazione del territorio.
Dal condiviso e profondo legame con l’Italia, tuttavia, emergono voci distinte, portatrici di esperienze personali differenti: dai segni che definiscono l’identità dei tessuti urbani e delle città, perno delle ricerche di Vincenzo Castella, fino alle indagini di natura geopolitica di Francesco Jodice. Voci e immagini di un’Italia che non può essere costretta entro i bordi di una vecchia cartolina.
Vincenzo Castella
Vincenzo Castella (Napoli, 1952) vive e lavora a Milano. Fin dagli esordi nel 1975, anno in cui comincia a fotografare, la sua opera indaga con interesse crescente e un’attitudine sempre più anti-narrativa la complessità dei tessuti urbani e l’intreccio tra le città, che restituisce mediante la produzione di monumentali stampe da pellicole di grande formato e video-installazioni. Docente di fotografia presso NABA (Milano) e Accademia di Belle Arti di Brera, ha esposto, tra le altre, presso Art Unlimited – Basel, la Biennale di Architettura di Venezia, la Maison Européenne de la Photographie (Parigi) e Les Rencontres de la Photographie d’Arles. Alcune sue opere sono recentemente entrate a far parte della Tate Collection.
Francesco Jodice
Francesco Jodice (Napoli, 1967) si avvicina alla fotografia nel 1995. La sua ricerca artistica esplora i mutamenti del paesaggio sociale contemporaneo e rivolge particolare attenzione all’antropologia urbana, con l’obiettivo di costruire una poetica in grado di unire arte e geopolitica. Fondatore dei collettivi Multiplicity e Zapruder, ha preso parte a importanti manifestazioni internazionali, quali Documenta (Kassel), Biennale di Venezia, Biennale di Sao Paulo, Triennale dell’ICP di New York; ha esposto, tra le altre, alla Tate Modern (Londra), al Castello di Rivoli (Torino) e al Prado (Madrid).