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CAMERA ospita Hidden Photos

5 dicembre 2016, ore 18.00

Lunedì 5 dicembre 2016 alle ore 18.00, CAMERA è lieto di ospitare

HIDDEN PHOTOS
Un dialogo su fotografia e identità fra esperienze diverse Bosnia-Erzegovina e Cambogia
Proiezione del documentario “Hidden photos” di Davide Grotta, film recentemente presentato in occasione del Torino Film Festival

L’incontro vuole essere un’occasione di confronto sul rapporto fra identità e immagine in due paesi postconflitto. A dialogare saranno tre giovani ospiti: Kim Hak, cambogiano, insieme a Žarko Zekić e Bekir Halilović, bosniaci di Srebrenica.
Modererà l’incontro Peppino Ortoleva, docente di Storia dei media all’Università di Torino.

Bekir Halilović e Žarko Zekić, di 21 e 27 anni, sono membri dell’Associazione Adopt Srebrenica, un gruppo misto di giovani serbi e bosgnacchi, che da anni lavora per ricucire il tessuto sociale strappato dalla guerra e dal genocidio del ʼ95. Fra le altre sue attività, Adopt Srebrenica sta costituendo un centro di documentazione che raccoglie fotografie e materiale risalente al periodo precedente alla guerra nella ex Iugoslavia, con lo scopo di preservarlo e di farne uno strumento per sanare il conflitto di rappresentazioni e racconti ancora oggi molto forte in Bosnia-Erzegovina.

Kim Hak è un giovane fotografo cambogiano di 34 anni, che pone al centro del proprio lavoro la riflessione sulla storia del suo paese e l’immaginario che essa oggi produce. Con il progetto “Alive” ha esplorato il suo mondo familiare, attraverso le fotografie che la madre ha salvato dalla distruzione operata dal regime degli khmer rossi. Ha ricevuto numerosi premi ed è tra i fotografi cambogiani emergenti più noti a livello internazionale.

In realtà come quella bosniaca o quella cambogiana, il ruolo della fotografia si amplifica: essa diviene uno strumento cruciale per mantenere viva la memoria dei propri cari perduti o per raccogliere storie sulla vita quotidiana prima della cesura rappresentata dalla guerra. Ma non solo. Soprattutto le fotografie conservano spesso preziose tracce delle relazioni positive che, prima dei conflitti, esistevano fra le persone. Sono proprio le storie dei luoghi e le relazioni tra le persone che gli ospiti del prossimo incontro, pur in modo diverso, cercano di recuperare usando la fotografia come veicolo di riscoperta e di narrazione. In particolare, essi si chiedono come quelle storie possano essere di aiuto per abbattere i muri che ancora creano divisioni insormontabili nelle rispettive società.

L’evento è organizzato in collaborazione con Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”, Museo Diffuso della Resistenza, Centro Internazionale di Studi Primo Levi.
L’evento è stato promosso su iniziativa della Fondazione Alexander Langer Stiftung e reso possibile dal sostegno dell’Ufficio Affari di Gabinetto della Provincia Autonoma di Bolzano.

Ingresso gratuito
E’ richiesta la prenotazione: camera@camera.to